venerdì 18 maggio 2018

Visto F1 - Tirocinio CPT e OPT

Voglio dedicare questa nuova serie di post a stilare un riassunto delle differenti modalità di tirocinio con visto studentesco F1. Nei post precedenti infatti mi sono dilungato più del dovuto, aggiungendo dettagli personali che aiutano a contestualizzare ma in cui c'è la possibilità di perdersi, mancando i punti fondamentali del processo.

Tutti i dettagli che aggiungerò fanno riferimento alla scuola a cui mi sono iscritto e nel periodo storico in cui mi sono iscritto. Questo significa che potrebbero essere non più validi a distanza di anni o per scuole differenti. Credo che offrire questa panoramica sia comunque utile per dare un'idea di ciò che è possibile.

In questo post assumerò che abbiate già un'offerta di lavoro da parte dell'azienda. Quest'offerta si materializza nella Offer Letter. Un documento che stabilisce l'inizio del vostro contratto, la fine, il salario e altri dettagli. Nella maggior parte dei casi, ottenere una offer letter è il passo più complicato. Io nel mio tragitto sono sempre stato piuttosto fortunato e quindi non sono a conoscenza di molti dettagli al riguardo ma cercherò di scrivere un post riportando la mia esperienza in futuro.

Qualora uno studente straniero, iscritto regolarmente ad una università americana decide di voler affrontare un periodo di tirocinio ha due possibilità principali.

Il CPT (Curricular Practical Training) è un tirocinio che viene effettuato durante i corsi di studio e fa parte del curriculum scolastico in quanto fornisce crediti che vanno ad accumularsi con quelli di esame al fine di ottenere la laurea. Le modalità di ottenimento del CPT sono relativamente semplici. Avrete bisogno di una offer letter, dovete iscrivervi ad un corso che rappresenta il CPT e potete lavorare solamente durante il periodo scolastico, ogni trimestre dovete iscrivervi ad un nuovo tirocinio e quindi avete bisogno di una nuova offer letter (che può semplicemente essere la precedente ma con le date aggiornate). Tra i trimestri, infatti, c'è in genere una settimana di chiusura della scuola nella quale non siete abilitati a lavorare. Infine, potete iniziare a lavorare soltanto se siete in possesso dell'I20 aggiornato con il nome dell'azienda e abilitato per CPT per quel trimestre.
In genere c'è un limite massimo di crediti che potete prendere in CPT durante tutto l'arco scolastico, nel mio caso era un totale di 10. Se il CPT è a tempo pieno, (20+ ore alla settimana) il numero di crediti è 3 per trimestre. Se il CPT è a tempo parziale (20- ore alla settimana) il numero di crediti è 1. Per direttiva scolastica il primo trimestre era possibile affrontare soltanto un tirocinio parziale. Quindi se il Master è di 2 anni (6 trimestri, ogni trimestre dura in effetti quattro mesi) e siete costretti a fare il primo tirocinio a tempo parziale potete scegliere se lavorare a tempo pieno per i tre 3 trimestri successivi consumando tutti e 10 i crediti o se optare per continuare a lavorare part time e tirarla più a lungo possibile con tutti e 6 i trimestri a tempo parziale per un totale di 6 crediti. Eventuali combinazioni sono accettate.

Ci sono due tipi di OPT (Optional Practical Training), post-completion OPT che avviene dopo la laurea e pre-completion OPT che avviene prima della laurea, durante il corso di studi. A differenza del CPT l'OPT non è legato ad un corso di studi particolare e quindi il processo di approvazione dell'OPT è completamente diverso e molto più complicato. Complessivamente, preOPT e postOPT possono durare un massimo di 1 anno. Quindi se fate 6 mesi di preOPT, dopo la laurea potete fare solamente 6 mesi di postOPT. Per lauree di tipo STEM è possibile estendere questo periodo di OPT di altri 24 mesi.
Per fare richiesta OPT è necessario inoltrare personalmente un certo numero di documenti all'USCIS. La compilazione di questi documenti è estremamente delicata e il minimo errore può dilazionare le tempistiche di approvazione di molto. La scuola è tenuta ad aiutarvi nella compilazione dei documenti, farlo in maniera autonoma è pressocchè impossibile. Nel migliore dei casi, i tempi di approvazione della domanda di OPT sono di un minimo di 3 mesi ma dato che è possibile inviare la richiesta fino a 3 mesi prima della data di laurea è possibile iniziare a lavorare appena laureati.

Se la domanda di OPT va a buon seguito e viene approvata dall'USCIS riceverete via mail una tessera chiamata EAD Card. Per poter iniziare a lavorare dovere essere in possesso fisico di questa tessera, che però mi è arrivata un mese dopo l'approvazione. Dalla data di approvazione dell'OPT, che è stampato sulla tessera, avete 90 giorni per iniziare a lavorare. Durante tutto l'anno di OPT potete risultare disoccupati solamente per un totale di 90 giorni. Se eccedete questo ammontare il vostro permesso di lavoro decade e dovete lasciare gli stati uniti. La data di scadenza è anch'essa fissata nella EAD Card a circa un anno di distanza dalla data di approvazione (nel mio caso 11 mesi per qualche ragione). Quindi ogni giorno che passate disoccupati erode il massimo numero di giorni che potete lavorare. Alla fine del periodo di OPT è possibile inoltrare una richiesta di estensione di 24 mesi (STEM extension) per lauree di tipo STEM che è esattamente simile a quella precedente per complessità e tempistiche.

Dopo circa 10 giorni dall'invio della domanda di OPT riceverete una mail ed una email con il Receipt Number, un numero che vi permette di monitorare su internet lo stato della vostra domanda sul sito USCIS. Nonostante questo sembri essere un metodo affidabile di controllo dello stato della domanda in realtà non lo è affatto. Nel mio caso scoprii che la mia richiesta era stata approvata attraverso la scuola dato che non avevo accesso alla mail fisica perchè mi trovavo all'estero. Il sito dell'USCIS riportava che la mia richiesta era ancora in fase di elaborazione ("Case Was Received").

Se la vostra domanda è incompleta o l'USCIS ritiene che dobbiate inviare ulteriori documenti a sostegno della vostra richiesta allora lo stato cambia da "Case Was Received" a "RFE" (Request For Further Evidence). In questo caso vi hanno inviato una lettera che specifica quali documenti includere. Ciò allunga di molto la vostra domanda.
Se infine la vostra domanda viene approvata lo stato cambia a "Case Was Approved". Come già spiegato in precedenza questo non è successo per me. Sono venuto a sapere che l'OPT era stato approvato dalla scuola stessa che ha accesso al portale SEVP. Dal punto di vista temporale l'USCIS ci ha messo 100 giorni per approvare la mia richiesta, al giorno 110 ho ricevuto una mail che confermava l'approvazione e al giorno 130 (un mese dopo l'approvazione) una mail contenente la EAD Card.

Una domanda che sorge spontanea qualora il vostro OPT sia ancora in fase di approvazione è: posso uscire dagli stati uniti in attesa che il mio OPT venga approvato? La risposta è si perchè io l'ho fatto, ma in realtà le cose si complicano parecchio. Infatti una volta usciti non potete rientrare negli stati uniti se la vostra domanda è ancora in attesa di approvazione. Una volta fuori l'unico modo per rientrare è dimostrare che il vostro OPT è stato approvato, che avete in mano la EAD Card e il contratto di lavoro e che il vostro I20 è opportunamente aggiornato con il nome dell'azienda con cui lavorerete in OPT e con la firma di viaggio da parte della scuola che vi permette di lasciare gli stati uniti. Come se non bastasse il visto F1 deve essere ancora valido. Se il visto non è più valido perchè vi siete laureati, dovete rinnovare il visto.

Io sono uscito dagli stati uniti durante il periodo di approvazione a circa 60 giorni dalla domanda. A quel punto non avevo idea di cosa sarebbe successo. Prima di partire chiesi alla scuola se mi emanasse un nuovo I20 con firma di viaggio e approvazione per OPT. Dal momento di emissione dell'I20 avrei avuto 6 mesi per rientrare negli states con quell'I20. L'I20 sarebbe servito durante la domanda di visto e durante il viaggio di ritorno, alla dogana statunitense.
Quando la EAD Card arrivò nella mail in america, me la feci spedire in Italia da un mio amico. Nello stesso periodo stavo concludendo il contratto con l'azienda. Appena fui in grado di produrre una Offer Letter inviai la richiesta di rinnovo di visto al consolato che mi chiese via pdf la scannerizzazione della EAD Card e del contratto, oltre all'I20 che viene inviato al consolato via posta assieme alla domanda. Con questi documenti il rinnovo del visto F1 è stato approvato e ora sono quasi pronto per ripartire. Sono ancora in attesa di un ultimo documento da parte della scuola. La scuola sostiene che per non avere problemi in dogana devo essere in possesso di un nuovo I20 aggiornato con il nome dell'azienda e prodotto a fronte della Offer Letter ma secondo me questa è una pratica cautelativa e non avrei avuto problemi se fossi partito con l'I20 che ho inviato al consolato, a patto che fosse stato emanato almeno 6 mesi prima.

giovedì 17 maggio 2018

Tre anni e mezzo dopo - Il processo di OPT

Ottenere il permesso di lavoro OPT non è semplice ma decisi comunque di complicare ulteriormente le cose. Feci domanda di OPT a metà Dicembre 2017, una settimana prima della laurea.

La domanda di OPT consiste in un plico di documenti da inviare all'USCIS. La compilazione di tali documenti è estremamente delicata. Alcuni di essi sono del tutto inusuali e non è affatto facile, se non impossibile, compilarli correttamente senza l'aiuto della scuola. Alcune delle cose più strane sono il fatto che dovete includere un assegno correttamente compilato con numero SEVIS, numero I94 e altri dettagli scritti direttamente sull'assegno. Che tutte le firme devono essere fatte con inchiostro nero, che l'I20 deve essere stato emesso entro 30 giorni dal momento in cui l'USCIS riceve il plico e che se inviate le stesse fotografie usate nel visto F1 vi rifiutano la richiesta o ve la allungano a dismisura in quanto le foto devono essere recenti. Non voglio perdermi nei dettagli della compilazione della domanda perchè la scuola deve mettere a disposizione personale per aiutarvi nel processo, ma una volta inviato il plico è tutto sulle vostre spalle.
Se la domanda va a buon fine otterrete via mail la EAD Card. Una tessera che vi abilita ad accettare lavoro negli stati uniti.

Funziona così. Una volta inviata la domanda dovete aspettare che venga ricevuta, processata e vi venga assegnato un Receipt Number. Questo vi viene comunicato sia in maniera cartacea attraverso mail sia attraverso e-mail (se avete incluso il G-1145 nella vostra domanda). Nel mio caso l'ottenimento del receipt number tramite email è stato piuttosto veloce, una settimana o dieci giorni.
Una volta che avete il Receipt Number in teoria potete controllare lo stato della richiesta di OPT sul sito USCIS. Potete anche registrare un account per monitorare meglio la situazione. Il primo stato della vostra domanda sarà "Case Was Received" a dimostrare che il vostro caso è ora in processo e che vi hanno inviato il Receipt Number. Da quel punto in poi l'unica cosa che potete fare è aspettare e sperare. Non conosco nello specifico i dettagli di come questi stati cambino durante il processo della vostra domanda ma è noto che il peggiore di tutti gli stati sia l'RFE: Request for Further Evidence. Se la vostra domanda è incompleta o l'USCIS ritiene che dobbiate inviare ulteriori documenti a supporto della vostra richiesta allora vi invia una mail con la lista dei documenti da inviare. In genere non è un problema rispondere con i documenti richiesti ma nel mio caso sarebbe stato pressochè impossibile. Questo perchè durante il periodo di attesa dell'approvazione dell'OPT avevo deciso di lasciare gli stati uniti e ritornare in Europa portando con me tutti i documenti e tutte le valige.

Lasciando gli stati uniti durante il periodo di approvazione presi un rischio enorme. Affrontare una RFE dall'Europa sarebbe stato davvero difficile. Soprattutto perchè la lettera di RFE sarebbe arrivata al mio indirizzo di posta negli stati uniti. Ad ogni modo, lasciai gli stati uniti a metà Febbraio che non avevo ricevuto ancora nessuna notifica dello stato della mia domanda di OPT. Ero pronto a ritornare definitivamente in patria e lo avevo fatto, ero sbarcato in Inghilterra per un'avventura un po' on the road. Finchè il 21 Marzo ricevetti una strana email con titolo "OPT Approval - the next step" da SEVP e suggeriva di aprire un SEVP Portal Account. Controllai immediatamente il sito USCIS ma lo stato era ancora bloccato su "Case Was Received". Non detti molto peso all'email perchè sembrava un errore. Beh, errore non era. Due settimane dopo ricevetti una email dalla scuola che sembrava indirizzata a chi avesse OPT approvato. Lo stato dal sito USCIS era ancora invariato e cosi contattai la scuola direttamente per chiedere spiegazioni. La mia domanda di OPT era stata approvata il 21 Marzo 2017.

Immediatamente contattai un amico in america che aveva accesso alla mia posta e gli domandai di cercare lettere da parte dell'USCIS. Mi inviò la foto con la lettera di approvazione dell'OPT ma la EAD card sarebbe arrivata in un'altra mail. La EAD Card arrivò a fine Aprile, poco più di un mese fa e la feci spedire per direttissima in Italia insieme alla lettera di approvazione e ad altri documenti che avevo ricevuto via mail. L'ottenimento della EAD Card era un grande successo ma l'orologio ticchettava inesorabilmente. Una delle regole dell'OPT infatti è possibile usufruire solamente di 90 giorni di disoccupazione dalla data di approvazione che compare nella EAD Card. Ciò significava che se la data di approvazione era il 21 di Marzo avrei avuto tempo solamente fino al 21 di Giugno (circa) per iniziare a lavorare. Questo significava che avevo poco più di due mesi per: concludere il processo di assunzione da parte dell'azienda, avviare la richiesta del nuovo visto F1 (quello vecchio era scaduto a Gennaio 2018) e partire. Sapevo di avere l'acqua alla gola.

Tutta questa concitazione nell'ottenere il visto F1 sarebbe stata vana se a quel punto non fossi già stato in contatto con un azienda che era disposta ad offrirmi un posto di lavoro. E a quel punto mi trovavo in una situazione per la quale non avrei accettato nessun lavoro che non valesse la pena sia dal punto di vista della carriera sia dal punto di vista economico. Il mio attaccamento all'ottenimento dell'OPT era infatti supportato dal fatto che due settimane dopo aver inviato la domanda, verso Natale 2017 mi è stato chiesto di inviare un curriculum per una posizione lavorativa che si era aperta nell'azienda che aveva acquisito quella per cui avevo lavorato sino a qualche mese prima.

Dopo una breve intervista telefonica si era deciso di procedere con il primo round di interviste in sede che avvenne prima dell'anno nuovo. Le cose andarono bene e fui chiamato per un secondo round di interviste i primi giorni di Gennaio 2018. L'azienda si dimostrò relativamente interessata e mi fece un offerta a fine Marzo. Quando feci quella chiamata mi trovavo nel nulla cosmico della campagna Inglese in un camper furgone e il mio amico mi forniva connessione internet tramite il suo hotspot del cellulare. Accettai l'offerta e un mese dopo, proprio nel periodo in cui mi arrivò la EAD Card a casa in Italia mi arrivò anche la offer letter.

A questo punto, in possesso della Offer Letter e della EAD Card potevo iniziare il processo di visto. Le modalità della richiesta del visto sono simili a quelle già descritte per il visto J1 e per il visto F1 ma questo si tratta di un rinnovo più che di un visto vero e proprio. Una volta compilato il DS160 e pagata la tassa online non vi verrà richiesto di stabilire un appuntamento consolare. Dato che si tratta di un rinnovo del visto F1 quello che vi chiedono di fare è di inviare tramite corriere una serie di documenti (gli stessi del visto F1), tra cui l'I20. Questo I20 deve includere l'abilitazione ad OPT e la firma di viaggio da parte della scuola. Senza la firma di viaggio non potrete rientrare negli stati uniti anche se dovete concludere il vostro percorso di studi. L'I20 che ho inserito nei documenti era quello originale. A suo tempo rimpiansi la decisione di non mandare una fotocopia perchè se il consolato decidesse di non restituirtelo sarebbero cavoli amari ma come vi spiegherò dopo l'I20 mi venne restituito con il passaporto.
Una cosa strana del rinnovo del visto F1 è che tra i documenti da inviare all'inizio non c'è menzione della possibilità di includere EAD Card e Offer Letter o altri documenti a supporto della vostra richiesta. Io rimasi spiazzato perchè immaginavo che in un modo o nell'altro me li avrebbero richiesti e speravo di non dover pagare una nuova spedizione.

Queste furono le tempistiche della mia richiesta di rinnovo di visto F1. Venerdi mattina mi arriva la notifica che il bonifico della tassa è stato ricevuto ed è possibile continuare con la domanda. Seguendo le istruzioni raccolgo solamente i documenti richiesti e decido di non inviare EAD Card e Offer Letter. Stampo quello che devo stampare e invio tutto Venerdi alle 14 dalle poste. Mi fanno sapere che il pacco non partirà Venerdi ma Lunedi mattina perchè l'ultimo ritiro della settimana viene fatto a mezzogiorno del Venerdi. Mercoledi della settimana successiva (1 giorno in piu del previsto) il pacco viene consegnato a Firenze. Venerdi controllo lo stato del DS160 online che cambia da "assente" a "ricevuto" (o qualcosa di simile). Il Lunedi dopo la svolta. Ricevo una email dal consolato che mi chiede di allegare in pdf la EAD Card e la Offer Letter. Ricevo un pacco due giorni dopo contenente il passaporto con il nuovo visto e il documento I20 che avevo inviato.

A questo punto sembrava tutto finito sennonchè in tutto questo marasma mi ero dimenticato di informare la scuola che avevo ricevuto sia EAD Card che Offer Letter. Infatti una volta ottenuta la Offer Letter e la EAD Card avrei dovuto contattarli e compilare un modulo in maniera tale che potessero rilasciare un nuovo I20 contenente le informazioni della azienda. Secondo loro questo I20 aggiornato era necessario per dimostrare alla dogana che si aveva tutte le carte in regola per rientrare negli stati uniti ed iniziare a lavorare. In realtà credo che questa sia solamente una pratica cautelativa e che utilizzando l'I20 di cui ero già in possesso (con Travel Signature e OPT endorsement) non mi avrebbero fatto problemi in dogana. L'unica complicazione fu che la scuola pretendeva una offer letter in un formato speciale da parte dell'azienda. Fortunatamente, l'azienda è riuscita a produrmi la lettera in un paio di giorni e ora sto aspettando il nuovo I20 in italia.

La data di inizio del lavoro è per l'11 Giugno. Ancora una settimana e avrei superato i 90 giorni di disoccupazione non potendo più lavorare negli stati uniti. Anche questa volta sono arrivato tirato!

Tre anni e mezzo dopo - L'ultimo trimestre e la domanda di OPT

Ho deciso di saltare a piè pari il periodo estivo e ciò che è successo durante il trimester break. Sono rimasto davanti allo schermo per molto tempo cercando di trovare parole adatte a trasmettere le mie esperienze ma non ci sono riuscito. Le modalità informative di questo blog contrastano troppo con la potenza emotiva di quel periodo e la maniera in cui mi ha trasformato.

Passai molto tempo a pensare ciò che avrei fatto a Settembre. Ero molto vicino a lasciare tutto a metà e iniziare un'avventura diversa. L'azienda in cui lavoravo era stata acquisita durante l'estate e non sarebbe stato possible imbastire un nuovo tirocinio. Il team per il quale lavoravo si era smembrato e rimaneva solamente una persona che però non possedeva più potere di ingaggio.
D'altro canto, non sarei riuscito a ritornare ai ritmi di vita precedenti in cosi poco tempo. Anche l'idea di tornare a scuola mi faceva storcere il naso. Da un lato perchè avrei dovuto sborsare soldi di tasca mia dato che l'azienda non poteva più supportarmi, dall'altro perchè trovare un appartamento e ritornare a vivere da solo mi faceva letteralmente rivoltare.

Alla fine optai per una soluzione che mi sembrò ottimale sotto ogni punto di vista. Il vantaggio di concludere il Master era molteplice. Con tre mesi aggiuntivi sarei riuscito a trovare un po' di tempo per prepararmi alla partenza. In due anni se ne accumula di schifezza e ho passato giorni interi a valutare come sbarazzarmi di ciò che possedevo. Finendo il Master in america non avrei più avuto bisogno di passare un esame di inglese in tutta la mia vita (piccola soddisfazione, il TOEFL in genere ha solo due anni di validità) e qualora me ne fossi sentito avrei potuto inoltrare richiesta di OPT se l'occasione si presentava. L'ultimo trimestre avrei dovuto sostenere un solo esame e quindi il costo era piuttosto limitato se comparato a quelli precedenti. Nonostante ciò, feci domanda per essere assunto come ricercatore part-time pagato dal Laboratorio di Biotecnologie durante l'ultimo trimestre per portare a termine i progetti ai quali ho lavorato in precedenza e venni accettato. La retribuzione era al di sotto della soglia di povertà ma in tre mesi riuscii a guadagnare a sufficienza per pagare per il trimestre stesso.

Per quanto riguarda l'alloggio, dato il numero limitato di ore da fare a scuola, riuscivo a concentrare tutti gli sforzi nei primi due giorni e mezzo della settimana che passavo in città dormendo in macchina per due sere. Il mercoledi pomeriggio invece mi ritiravo nel luogo in cui avevo praticamente vissuto tutta l'estate e mi reimmergevo nella natura. Praticamente non dovevo sostenere nessuna spesa per l'alloggio. Continuai in questa maniera per tutti i tre mesi e devo dire che alla fine si era creato un buon bilancio nonostante le due notti settimanali passate in macchina se fecero pesare verso la fine.

A Dicembre 2017 decisi di provare ad inoltrare la domanda di OPT (Optional Practical Training). Si tratta di un tirocinio aggiuntivo di un anno (che più essere esteso di altri due) per chi si laurea negli stati uniti. Se l'OPT viene effettuato dopo la lauera si chiama post-completion OPT. Se l'OPT avviene durante la laurea si dice pre-completion OPT, che è un concetto simile al CPT ma l'attuazione no. Infatti, le modalità con cui vi viene dato il permesso di lavoro in OPT sono completamente differenti dal CPT e questo mi prese alla sprovvista. In teoria è possibile inoltrare la domanda di OPT 90 giorni prima della data di laurea. La ragione di ciò è che in media l'approvazione dell'OPT dura almeno tre mesi e quindi se lo studente vuole iniziare OPT subito dopo la laurea deve prendersi per tempo. Io non mi presi per tempo e l'approvazione ci mise più di 100 giorni nel mio caso ma per qualche strana ragione è come se tutto fosse calzato a pennello. Certo, ora vi scrivo ancora dall'Italia e non ho ancora iniziato il lavoro ma ho in mano il passaporto col visto e ho acquistato un biglietto aereo.

Quando inoltrai la richiesta per OPT lo facevo con l'intento che avrei perseguito un nuovo periodo di lavoro solamente se tre condizioni si sarebbero soddisfatte. Primo, non avrei dovuto fare molti sforzi per cercare l'opportunità, in altre parole l'opportunità sarebbe dovuta venire a me. Secondo, l'azienda doveva essere famosa, nel senso che in un eventuale curriculum questa esperienza lavorativa sarebbe spiccata in maniera eclatante. Terzo, avrei dovuto guadagnare parecchi soldi.
Queste condizioni stringenti le misi perchè a quel punto io possedevo il momento necessario per un cambiamento radicale nella mia vita. Ero al vertice della filosofia del "mollare tutto e andare". La forza che mi spingeva a cambiare vita ed evitare di tornare al solito lavoro era cosi grande che non mi sarei accontentato di poco. Facendo domanda per l'OPT feci una domanda all'universo chiedendogli quale fosse la mia direzione. L'universo rispose.

mercoledì 16 maggio 2018

Tre anni e mezzo dopo - Costi e percorso scolastico

A metà Ottobre 2015 tornai in Italia. Il primo trimestre di scuola sarebbe dovuto iniziare a Gennaio ma nonostante i due mesi di vantaggio i tempi erano comunque piuttosto stretti. In questo periodo di tempo infatti dovevo fare il visto e questo richiedeva l'iscrizione ai corsi universitari per quel trimestre (che è pressoché istantanea, basta pagare) e la preparazione delle carte per il tirocinio in azienda, che doveva iniziare lo stesso in Gennaio.
Non ricordo di preciso quale fu l'esatta successione degli avvenimenti ma anche questa volta arrivai decisamente tirato con i tempi e partii per l'america il giorno dopo Natale. La scuola richiedeva la mia presenza fisica il 9 di Gennaio nonostante i corsi iniziassero il 19. La complicazione fu che il mio furgone si trovava a Boston e avrei dovuto guidarlo attraverso gli stati uniti in inverno.

Ciò che la nuova amministrazione scolastica voleva dimostrare agli enti di controllo era che gli studenti che si iscrivono all'università e iniziano un tirocinio devono anche seguire un percorso universitario a tempo pieno e mantenere una certa qualità e media scolastica. Questo si applica soprattutto agli studenti stranieri che ogni trimestre devono iscriversi ad un carico di lavoro pieno (9 crediti minimo). Ogni corso vale 3 crediti e ci sono tre tipologie di corsi: settimanale, online e nei weekend. Per studenti stranieri è possibile seguire solo un corso online ogni trimestre, il che obbliga gli studenti a partecipare alle lezioni frontali. Il tirocinio è trattato come un corso e vale 1 credito se a tempo parziale e 3 crediti se a tempo pieno (più o meno di 20 ore alla settimana). Il primo trimestre è necessario seguire un corso di introduzione al tirocinio di 2 crediti ed è solo possibile intraprendere un tirocinio parziale. Di conseguenza questo garantisce che sia possibile ottenere 9 crediti nel primo trimestre aggiungendo 2 ulteriori corsi. Il tirocinio effettuato durante il periodo di studio è anche definito CPT (Curricular Practical Training). Questo si differenzia dall'OPT (Optional Practical Training) che si effettua alla fine del Master e a laurea conseguita.

Il modulo I20 per ottenere il visto non viene rilasciato dall'università se non viene prima pagata la retta scolastica. Il costo della retta, ogni trimestre, è composto da un costo di base (iscrizione al trimestre, tassa tecnologica, assicurazione sanitaria) e da un costo variabile che dipende dal numero di corsi ai quali ti iscrivi in quel trimestre. Sapendo che un master è considerato completo una volta ottenuti un minimo di 36 crediti e sapendo che il costo per credito è di circa 500$ è possibile stimare il costo totale del Master che è di circa 26.000$. A questo si devono aggiungere altre spese come l'affitto, il cibo, il trasporto eccetera. Spese che sono difficili da quantificare di primo acchito.

Una cosa estremamente importante da considerare nel contesto dei costi è il fatto che per ottenere il visto dovete dimostrare al consolato che siete in grado di potervi sostenere durante tutto il Master. Ne le mie finanze ne quelle della mia famiglia sarebbero potute bastare per coprire tutte le spese. In mio aiuto venne il mio capo (dell'azienda in cui ho lavorato l'anno prima e in cui avrei lavorato durante il tirocinio) che si offrì di firmarmi un affidavit, che è un documento che garantisce che lui avrebbe coperto con le sue finanze personali qualora ce ne fosse stato bisogno. In realtà, dato che l'azienda avrebbe pagato per il master e che l'azienda stessa avrebbe pagato me per durante il tirocinio eravamo coperti completamente.

La procedura per il visto F1 è molto simile a quella per il visto J1 che ho descritto nei post precedenti. Il visto richiede DS160, appuntamento consolare, modulo I20, nuova iscrizione al SEVIS etc. L'unico accorgimento degno di nota riguarda l'intervista consolare. Il console mi aveva domandato chi fosse la persona che mi sponsorizzava con l'affidavit e si era insospettito quando gli ho detto che era il capo dell'azienda in cui lavoravo. A quel punto mi ha fatto notare che non avrei potuto lavorare durante il periodo di studio. Io ho ribattuto che è possibile farlo e che il tirocinio si chiama CPT. Il console ha fatto una veloce ricerca sul computer e sembrava genuinamente sorpreso di venire a conoscenza del fatto che fosse possibile. Quest'episodio mi ha fatto sudare freddo per un istante ma alla fine tutto è andato a buon fine.

Una volta iscritto ai 9 crediti di corso per il primo trimestre, il totale da pagare compariva nell'account scolastico. Inoltravo questo ammontare all'azienda che attraverso un wired payment saldava il conto. Una volta che il trimestre era stato pagato era possibile portare a termine la richiesta del tirocinio. E' possibile iniziare a lavorare solo se si è in possesso del modulo I20 aggiornato con l'abilitazione al lavoro e quindi il processo di richiesta di tirocinio alla scuola deve iniziare il prima possibile. Ogni trimestre deve venire rilasciato un nuovo I-20 con il periodo di lavoro aggiornato.

A metà del tirocinio ed alla fine dello stesso è necessario presentare delle relazioni che sintetizzano il ruolo svolto in azienda, le mansioni e le sfide affrontate, oltre a richiedere una valutazione del vostro operato da parte del supervisor. E' importante completare correttamente tutte le relazioni richieste perchè un voto negativo alla fine del trimestre avrebbe messo in dubbio la possibilità di partecipare al tirocinio nel trimestre successivo.

Un'ultima limitazione era che il massimo numero di crediti che era possibile effettuare in tirocinio durante l'intero Master era di 10. Ciò significa che se avessi dovuto optare per minimizzare lo sforzo scolastico e massimizzare lo sforzo lavorativo optando per tirocini a tempo pieno, avrei potuto lavorare solo per 4 trimestri (con 3 trimestri in un anno, Spring Summer,  Fall fa poco più di un anno di lavoro). Ma lo scopo mio e dell'azienda erano quelli di massimizzare la durata totale della nostra relazione. Lo sforzo lavorativo tra tirocinio parziale e pieno era più o meno lo stesso. Così decidemmo che ogni trimestre mi sarei iscritto ad un tirocinio parziale (consumando solo 1 credito) e questo avrebbe comportato che mi sarei dovuto iscrivere ad un ulteriore corso per trimestre, portando a casa un totale di 10 crediti, uno in più del dovuto.

Ciò giocò in mio favore per numerose ragioni. Dopo 4 trimestri avevo accumulato un totale di 39 crediti, 3 in più di quelli richiesti per la laurea ma non potevo ancora laurearmi perchè avevo lasciato indietro un esame obbligatorio senza il quale mi costringevano a continuare ad iscrivermi. Inoltre, dato che l'offerta formativa per Elettronica non era estremamente folta potevo seguire corsi aggiuntivi di altre facoltà ampliando le mie conoscenze. Per coprire i buchi dell'offerta formativa la scuola offriva anche corsi di ricerca con i laboratori annessi alla facoltà. Il secondo trimestre mi iscrissi quasi per sfida ad uno di questi progetti di ricerca ma con mio stupore scoprii che il laboratorio di Biotechnologie Elettroniche dell'università era guidato da due professori estremamente dotati con i quali mi sono trovato così bene che ogni trimestre successivo mi iscrivevo a questo corso addizionale di ricerca per portare avanti il progetto che avevo iniziato.

I primi corsi che ho frequentato all'università furono un disastro. La didattica in alcuni casi era completamente assente e mi dispiaceva per i ragazzi che pagavano per ricevere questa educazione. Se dovessi giudicare la qualità didattica del master dal punto di vista del valore educativo che lo studente riceve a fronte della retta scolastica lo riterrei un completo disastro se comparato con la qualità dell'università italiana. Questo livello educativo si è mantenuto costante per la maggior parte degli esami canonici del percorso, dall'inizio fino alla fine.
Ma devo dire che dal punto di vista di una persona che ha già una conoscenza di base piuttosto elevata e che soprattutto non paga la retta scolastica, il Master che ho affrontato è stato un successo. La natura pressochè pratica degli esami mi ha permesso di approfondire a piacere gli argomenti trattati. In altre parole il livello di educazione e di approfondimento dei corsi lo sceglievo io. La scuola metteva semplicemente a disposizione una piattaforma di incentivazione e stimolo che mi spingeva a mettermi in gioco in primo luogo. Come se non bastasse la scuola rendeva disponibile l'accesso a numeroso software CAD usato in azienda e per la prima volta sono entrato a contatto con linguaggi, software e dispositivi dei quali fino a quel momento avevo solo sentito parlare.

Ad ogni modo, dopo 4 trimestri il peso della situazione si faceva sentire. Mi mancava solamente un esame obbligatorio alla laurea e non sarei riuscito a durare psicologicamente per altri due trimestri. Era tempo di un periodo di pausa, sia dalla scuola che dal lavoro. In questa scuola era possibile prendere un trimestre di pausa solamente dopo 4 trimestri a tempo pieno e quindi cascava a pennello. In accordo con l'azienda inoltrai la richiesta di trimester break per l'Estate 2017. L'idea era quella di ritornare a lavorare in Settembre tramite tirocinio, iscrivermi all'ultimo esame e laurearmi.

Presto però gli eventi presero una piega che non mi sarei mai immaginato.

Tre anni e mezzo dopo - L'iscrizione

L'idea di iscrivermi ad una scuola americana e di lavorare come tirocinante non l'ho divinata dal nulla. Una persona italiana che avevo conosciuto appena arrivato in america durante una camminata in montagna mi aveva raccontato di aver fatto la stessa esatta esperienza. A suo tempo non avrei mai creduto di ritrovarmi in una situazione simile, anche perchè avendo studiato Elettronica per la maggior parte della mia vita non avevo la minima intenzione di iniziare di nuovo.

L'università in questione non è una vera e propria università come siamo abituati noi in Italia. Non è nemmeno il tipico campus americano. Si tratta di un'istituzione privata accreditata a fornire Master nei campi STEM (Science Technology Engineering Mathematics) e ad offrire una piattaforma di supporto per iniziare tirocini in azienda dal primo trimestre. Trattandosi di un'università essa è in grado di produrre i documenti necessari per l'ottenimento del visto studentesco F1: L'iscrizione al SEVIS e il modulo I-20 che vi serviranno al consolato e alla dogana.

Ad ogni modo, proprio in quell'anno, il governo americano aveva stilato una lista nera di istituzioni scolastiche che erano sospettate di non avere i requisiti necessari per poter favorire il rilascio dei documenti per visto a studenti stranieri. In molti casi lo studente non era nemmeno tenuto a seguire i corsi  di persona o a mantenere una certa media di voto e molti trovavano tirocinio dall'altra parte dell'america e prendevano un volo una volta al mese per seguire i corsi che si tenevano nel weekend. Queste università erano molto popolari tra studenti indiani e cinesi che, pagando la retta universitaria, si sarebbero potuti trasferire negli stati uniti e cercare un tirocinio senza effettivamente dover attendere un vero e proprio corso di studi. La relazione tra studenti stranieri e università era mutua. Non offrendo corsi competitivi o non essendo cosi rinomate come altre università, la scuola non attirava studenti statunitensi e una eventuale revocazione del permesso di emanare documenti di visto avrebbe tagliato il 90% degli introiti dell'università, determinandone di fatto il fallimento.

La scuola a cui mi stavo per iscrivere non era finita nella lista nera, ma ci è andata molto vicina. La vecchia gestione amministrativa che adottava queste pratiche è cambiata in tempo per evitare il retaggio ma nonostante tutti gli sforzi che l'università sta facendo per correggere gli errori della vecchia amministrazione gli enti di controllo gli stanno dando dei grossi grattacapi. Il contraccolpo sul numero di iscrizioni dell'ultimo anno si è fatto sentire anche a causa di sensazionalismi mediatici del tutto infondati che la hanno colpita direttamente.

Nonostante l'aura di scetticismo che circondava questa mia decisione, provai a fare il primo passo ed andai a parlare con la scuola. Gli unici requisiti per l'iscrizione furono un documento che attestasse l'ottenimento della laurea triennale in Italia tradotto ufficialmente in inglese e il certificato di conoscenza di lingua inglese (TOEFL IBT). Era l'Agosto del 2015 e sarei partito a Settembre, avevo pochissimo tempo per preparare i documenti. Non ricordo di preciso come ottenessi la traduzione degli esami italiani in inglese ma avevo con me un attestato di laurea con esami fornito dalla mia università italiana che inviai ad un'azienda suggerita dalla scuola per la traduzione. Mi iscrissi all'esame TOEFL della settimana seguente, avevo qualcosa come quattro giorno per preparami.

Complessivamente fu un esame difficile e feci bene a passare il weekend in biblioteca a studiare. Conoscere le modalità e peculiarità dell'esame IBT è ancora più importante che conoscere l'inglese. Devi sapere cosa aspettarti e fare simulazioni online è la cosa migliore. Inoltre la parte di scrittura non è del tutto banale. Più che sapere come scrivere devi sapere cosa scrivere e gli argomenti sono spesso cosi contraddittori che prendere una posizione e difenderla non è facile. Inoltre le condizioni stesse dell'esame non solo le più favorevoli. Quel giorno mi dovetti alzare alle 5 di mattina, fare 3 ore di macchina e 5 ore di esame filate, gomito a gomito con persone che non hanno problemi a parlare a voce sguaiata durante la prova parlata. Alla fine dell'esame ero cotto ma portai a casa un rispettabile 105/120 che arrivò qualche giorno dopo tramite email.

Ero ufficialmente iscritto all'università. Il passo successivo era completare il resto dei documenti, aspettare l'I-20 e pagare la prima retta, ma tutto questo sarebbe avvenuto a distanza di mesi. Finalmente potevo rilassarmi e concentrarmi sul Burning Man e sul mio viaggio cross country dalla California fino a Boston.

lunedì 14 maggio 2018

Tre anni e mezzo dopo - L'idea

Riprendo questo blog tre anni e mezzo dopo l'ultimo messaggio per aggiornarlo con un riassunto di ciò che è successo. In questo periodo di tempo ne sono successe tante di cose, sia dal punto di vista personale che dal punto di vista burocratico. Credo che entrambi i punti di vista valgano la pena di venire raccontati nello specifico ma ancora una volta mi soffermerò su quello burocratico e puramente informativo perché credo sia il più efficace da trasmettere in questo contesto.

In questo momento mi trovo di nuovo in Italia e tre anni dopo sto aspettando il rinnovo di un visto studentesco F1 da parte del consolato di Firenze. Se tutto va bene tornerò a lavorare negli Stati Uniti grazie a quello che si chiama Post-Completion OPT (Optional Practical Training) ma il tempo che ho a disposizione è limitato e ho esattamente un mese per iniziare a lavorare. Qualora mancassi quest'opportunità, ritornare negli Stati Uniti a lavorare diventerebbe molto più complicato se non impossibile.

Tre anni e mezzo fa ho lasciato l'Italia per partire per la prima volta per lavorare negli Stati Uniti. Ciò mi è stato possibile perchè ho conseguito un visto particolare che si chiama J1. La casistica del visto J1 è molto varia, esistono numerose condizioni differenti per cui ottenerlo ma chiunque lo consegua può più o meno essere identificato come un Lavoratore Specializzato.
La durata del visto J1 dipende dalle condizioni in cui il visto J1 è stato ottenuto. Ad esempio, io potevo fare richiesta del visto J1 perchè mi ero appena laureato in Italia (entro un anno dalla laurea) ma dato che non avevo almeno un anno di esperienza lavorativa nello stesso settore fuori dagli stati uniti il permesso di lavoro sarebbe potuto durare solo un anno, senza possibilità di estensione. Qualora avessi potuto dimostrare di aver lavorato un anno al di fuori degli stati uniti nello stesso settore lavorativo allora il visto J1 sarebbe stato esteso ulteriormente.
Il visto J1 viene anche rilasciato per ricercatori che NON vanno a lavorare in azienda ma vengono assunti da un'università americana. In questo caso il limite di tempo è molto maggiore e credo che il visto J1 possa venire rinnovato senza problemi fino a 7 anni (vado a memoria però, potrebbe essere diverso, ma comunque molto maggiore di 1 anno).

Comunque, a Settembre 2015 la mia esperienza lavorativa negli Stati Uniti sarebbe finita inesorabilmente e sarei dovuto tornare in Italia. E invece, contro ogni aspettativa, a Natale 2015 ero di nuovo negli Stati Uniti e già da Gennaio 2016 ritornavo a lavorare nella stessa azienda dell'anno precedente.

Quando il visto J1 si stava per esaurire, ad Agosto 2015, e l'azienda aveva confermato tramite i propri avvocati che non ne era possibile il rinnovo, l'unica strada possibile per permettermi di continuare il lavoro che stavo facendo sembrava essere quella di venire assunto come contrattista (contractor). Il contrattista è un elemento esterno all'azienda, un libero professionista che viene pagato ad ore e svolge un lavoro pressochè indipendente e spesso limitato a certe mansioni specifiche. Essere assunto come contractor mi avrebbe permesso di continuare a lavorare anche dall'Italia. Il lavoro che facevo era infatti principalmente su computer.

Tuttavia, proposi comunque un'alternativa un po' più audace al mio capo che mi avrebbe permesso di fare un'esperienza diversa, rimanere negli Stati Uniti, imparare e venire pagato in maniera del tutto legale e trasparente. L'idea era quella di iscrivermi ad una università americana per un secondo Master in Elettronica e, attraverso ciò che si chiama CPT (Curricular Practical Training) intraprendere un tirocinio nell'azienda durante gli studi. L'idea era che l'azienda mi avrebbe pagato un certo stipendio e avrebbe anche pagato per il Master.

Se quest'idea fosse andata in porto, sarei riuscito a contrattare due anni in più negli Stati Uniti, uno stipendio decente ed educazione gratuita. E così è stato.